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Dissoltesi le maglie corporative, gli Stati preunitari tessono sul territorio una rete volta a assicurarne il controllo a fronte delle profonde trasformazioni che gli aggregati sociali vanno attraversando. Nuove istituzioni di polizia sono chiamate a svolgere una gamma crescente di attività informative, preventive e repressive. Il processo è marcato nell'area lombarda e veneta, dove sono via via coinvolti pretori, giudici di pace, censori provinciali, commissari distrettuali e municipali, delegati comunali, affiancati da commessi e da agenti armati. Altre realtà conoscono sviluppi simili, con significative peculiarità regionali. Gli studi qui pubblicati mettono a fuoco forme e pratiche di queste esperienze svoltesi sulla linea di frontiera fra Stato e società, avvalendosi di fonti in buona parte inesplorate per proporre un esame ravvicinato che evidenzia movenze di storia amministrativa tanto poco lineari nel loro procedere tra emergenze, limiti di risorse, 'riuso' della tradizione e ricerca di soluzioni efficaci, quanto nuove nell'insieme.